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Non di solo cibo


 

La Riviera degli Ulivi del lago d’Iseo non vanta solo una peculiare tradizione gastronomica: qui continuano ancora consuetudini vecchie di secoli che, nonostante la modernizzazione, continuano a mantenere intatto il fascino del tempo che fu.

Solcare le onde
Dove c’è acqua non possono mancare le imbarcazioni. La palma di imbarcazione tipica e peculiare spetta sicuramente al “naèt”, una maneggevole e velocissima barca da pesca che, si racconta, sia stata creata seguendo i progetti che un certo signor Archetti, in un’epoca non definita, avrebbe portato a Monteisola, dopo averli rubati a Venezia.
Lungo circa 6 metri e mezzo, il naét, che viene ancora costruito nei cantieri nautici della riviera, anche se ormai rappresenta una rarità, è un natante lacustre molto diverso dagli altri, tanto da meritare di essere conservato anche al National Maritime Museum di Londra. Esso, infatti, viene costruito come le imbarcazioni marittime, ossia a partire dal bordo superiore (normalmente le barche d’acqua dolce vengono realizzate partendo da una zattera a cui si aggiungono le assi laterali). Ha l’intelaiatura in castagno selvatico, mentre il resto è in larice.
Oltre al naèt, i cantieri nautici sfornano anche imbarcazioni per il trasporto di merci, chiamate “barcù”, e di persone (le lance).
I cantieri della Riviera possono essere visitati per ammirare i maestri d’ascia all’opera:
Cantiere nautico Archetti Ercole, maestro d’ascia, Via Peschiera Ma raglio, 4 – 25050 Monteisola (BS), Tel 030/9886205;
Cantiere nautico Monteisola, via Peschiera Maraglio, 1- 25050 Monteisola (BS) Tel e Fax 030/9886219, info@montisolabarche.it, www.montisolabarche.it

E per mettere a nuovo i propri natanti
Nautica del baco, rimessaggio natanti, via Cristini, 21 – 25054 Marone (BS), Tel 030/987134, nauticadelbaco@libero.it

E “catturarle”
Dove c’è acqua e dove ci sono pesci, non possono non esserci le reti, strumento di pesca fondamentale per l’economia delle famiglie di pescatori della riviera, tanto che già nel ‘700 la rete e la sua manifattura erano il nucleo portante dell’economia, soprattutto di quella isolana. Qui le donne si dedicavano alla realizzazione delle reti, mentre gli uomini le usavano per pescare e anche per cacciare. Già a metà ‘800, precisamente nel 1857, era in funzione a Peschiera Maraglio il primo retificio industriale.

Oggi, anche se la rete da pesca è meno usata, le reti della riviera degli Ulivi hanno trovato nuove applicazioni, nel campo agricolo, antinfortunistico e soprattutto in ambito sportivo: sono proprio i retifici rivieraschi ad aver prodotto, per esempio, parte delle barriere per le piste da sci che abbiamo visto a Torino 2006.
Molti retifici aprono le proprie porte a chiunque sia interessato a vedere con i propri occhi la lavorazione delle reti:
Archetti Carlo Retificio, via Vertine, 7 – 25058 Sulzano (BS), Tel 030/985290, info@retiarchetti.it
www.retiarchetti.it;
Retificio La rete, Porto di Siviano, 223 – 25050 Monteisola (BS), Tel 030/9886336, Fax 030/9825081, www.laretesrl.it;
Retificio Sensole, via Peschiera Maraglio, 1 e 29 – 25050 Monteisola (BS), Tel 030/9886124, 030/9886282;
Retificio Soardi, via Peschiera Ma raglio, 25/26 – 25050 Monteisola (BS), Tel 030/9886147, www.retificiosoardi.it;
Retificio Archetti Paolo, via Peschiera Maraglio – 25050 Monteisola (BS), Tel e Fax 030/9886270, www.bresciareti.it;
Retificio Moretti Marco, via Peschiera Maraglio – 25050 Monteisola (BS), Tel e Fax 030/9886146, www.morettimarco.it, info@morettimarco.it;
Retificio La Sebino Reti, via Peschiera Maraglio, 173 – 25050 Monteisola (BS), Tel e Fax 030/9886117; zilianirocco@yahoo.it; www.lasebinoreti.it;


 
 

 
     
   
 
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